L’ospedale di Scafati non chiuderà e sarà riattivato il pronto soccorso nelle strutture di Cava de’Tirreni, Oliveto Citra oltre che nella stessa stessa Scafati. Sventata anche la chiusura di Castiglione di Ravello mentre per Agropoli tutto è rinviato ad una successiva verifica. E’ quanto prevede il nuovo piano della riorganizzazione della rete ospedaliera in Campania, presentato oggi a Napoli dal governatore Caldoro. Giudizi positivi da diversi amministratori comunali mentre il sindaco di Agropoli parla di gioco delle tre carte e critiche vengono anche dal centrosinistra con accuse di speculazioni elettorali. (170315)

La Regione Campania rivede i criteri fissati dal decreto 40 del 2010 che prevedevano chiusure di ospedali o la soppressione di alcuni pronto soccorso. Il nuovo piano di riordino della rete ospedaliera, infatti, come annunciato dal Governatore caldoro in una conferenza stampa a Napoli, andrà in una direzione opposta. Si punta ad una ulteriore riduzione dei ricoveri fuori Regione, ad offrire più posto letto, e sulle reti cliniche integrate e dell’emergenza, “tempo dipendenti” e neonatale.
Il punto principale nel quale il decreto sarà rivisto è quello relativo alla chiusura di alcuni presidi sanitari che, invece, resteranno aperti. Riattivati, quindi, i pronto soccorso di Scafati, Oliveto Citra e Cava de’ Tirreni, nel Salernitano, Torre del Greco e Loreto Mare per Napoli, Maddaloni, nel Casertano. Rinviata, invece, una valutazione su Agropoli, per il quale, comunque, il piano prevede un apposito approfondimento.
Accanto a questi sono programmati altri 2 pronto soccorso nell’Ospedale Calilupi di Capri e nel presidio di Roccadaspide.
Per i punti di primo intervento, la struttura di Castiglione di Ravello verrà annessa all’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. 4 le nuove strutture programmate o in via di realizzazione, tra le quali l’ospedale unico della penisola sorrentina e quello della valle del Sele, a servizio di una serie di comuni, ad iniziare da Battipaglia ed Eboli.
A regime la rete dell’emergenza prevista dal piano prevederà 32 pronto soccorso, dei quali 9 in provincia di Salerno, 9 dea di I livello, 2 nel salernitano e 6 di secondo livello, 1 nel salernitano.
Nello specifico i pronto soccorso della provincia di Salerno saranno il Villa Malta di Sarno, il Fucito di M.San Severino, ed ancora Polla-Sant’Arsenio, Eboli, Battipaglia, Cava de’Tirreni, Santa Maria della Speranza di Sapri, Scafati ed Oliveto Citra. I Dea di Primo Livello Vallo della Lucania e l’Umberto I di Nocera inferiore, quello di Secondo Livello il Ruggi di Salerno.
Il Pronto Soccorso di Roccadaspide, poi, rientrerà in quelli destinati alle zone particolarmente disagiate.
Il piano va anche oltre, parlando di reti tempo dipendenti, cioé nel luogo giusto nel tempo giusto per affrontare determinate patologie come l’ictus, la cardiologia, la cui rete comprenderò anche strutture private e classificate, i traumi e la rete neonatale con sei deroghe nelle zone disagiate, tra le quali anche per gli ospedali di Sapri e Vallo della Lucania con una soglia prevista per punto nascita di 1.000 parti l’anno.