di Franco Esposito
Ci sono tre livelli di edificazione, ci viene quasi da dire, del capitolo Crescent. Il primo: a De Luca i vari comitati del no, figli vari ed associazioni hanno sempre rimproverato il mancato dibattuto sull’opportunità di realizzarlo e naturalmente sul progetto; il secondo: i permessi a costruire, oggetto del contenzioso in sede di giustizia amministrativa, il terzo: quello occupazionale. Tre livelli, tre piani di una polemica infinita che ha fatto sorgere fazioni e partiti del no. Tutto legittimo in democrazia, anzi sacrosanto. Come legittimo e sacrosanto è il diritto di un lavoratore a non vedersi bloccato nella propria opera perché, e stavolta non è un modo dire, dall’edificazione dipende il suo salario.
I tempi della giustizia italiana sono quelli che sono e certo sospendere un cantiere a lavori inoltrati è una bella responsabilità. Ci è parso giusto e lo faremo ancora, quindi, dare voce a quelli che del si o del no, del colonnato o della piazza non s’importano molto, ma pensano all’opera da costruire, al salario da portare a casa: ci è parso giusto dare voce e spazio ai lavoratori. Quei lavoratori che ora sperano che i tempi della giustizia non siano ancora troppo lunghi.

Di Franco Esposito

Giornalista professionista, lavora a Telecolore dal 1984. Padre di tre figli, è laureato in Giurisprudenza col massimo dei voti. E' corrispondente del Corriere dello Sport e di Repubblica. Radiocronista e opinionista di Radio Bussola 24. Professore a contratto nel Master in Comunicazione dello Sport presso UniCusano. Cultore della Materia presso UniSa.

2 pensiero su “Lavoro (de)crescent”
  1. Il problema del lavoro che non c’e’ e non c’e’ mai stato e’ appunto che in nome del lavoro si sono giustificati a Salerno i peggiori scempi edilizi, dagli anni del dopoguerra ad oggi. Salerno e’ una citta’ fatta di palazzacci alti, brutti, densamente attaccati gli uni agli altri dove a malapena ci sono strade strette per la circolazione, senza spazi per il tempo libero, senza parcheggi, senza trasporti pubblici, pensati solo per ottenere il massimo sfruttamento del suolo, senza alcun rispetto per le persone che ci sarebbero andate a vivere, ed e’ per questo che soffriamo, noi cittadini, di una congestione inusitata e di un traffico ridicolo! Si costruisca qualcosa che non porti ulteriore congestione in una citta’ gia’ abbastanza congestionata ed invivibile, in nome del lavoro si faccia qualcosa per i cittadini e la citta’, creando le vere attrazioni turistiche, che non sono i palazzi ed il cemento, si rimettano a posto le spiagge, ripascendole con sabbia, si riqualifichi il litorale, pieno di monnezza da far schifo, si rinverdiscano le pinete ed i parchi [gli aranceti del parco del Mercatello sono tutti morti], si finisca questa benedetta metropolitana, si creino insomma attrazioni turistiche e non si faccia la solita bonanza speculativa, seppur esteticamente rivisitata, come un palazzo di 350 appartamenti in pieno centro, con metodi subdoli, facendola passare per un opera utile!

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