Tutto in una notte, in novanta minuti che valgono una stagione intera, che possono servire ad evitare un fallimento tecnico con doppia retrocessione in dodici mesi. La salvezza è l’obiettivo, l’unica strada per riuscirci è vincere con due gol di scarto. Facile non è, impossibile neanche. Lo sa bene Marino, lo sanno bene i calciatori che, parole di Ferrari alla vigilia, hanno stretto un patto da spogliatoio: tutti uniti per la salvezza, nessuno si è tirato volontariamente fuori, l’ex Stojanovic a parte che ha pagato con tre giornate di squalifica la sua follia nella notte del Marassi, quella che ha segnato questo spareggio e che costringe i granata a giocare all’attacco. Marino non vuole dare vantaggi agli avversari ma è chiaro che la Salernitana deve dimostrare sin da subito di avere la voglia e la forza di mettere alle corde la Sampdoria con un atteggiamento più offensivo ma senza perdere quell’equilibrio che spesso ha contraddistinto le partite dei granata in questa sciagurata stagione. Marino ha convocato tutti, ha tutti a disposizione ma è chiaro che punterà su quelle che più gli hanno dato garanzie in queste settimane. La formazione può sembrare un rebus, la scopriremo solo nell’immediatezza della gara. Di sicuro la Salernitana giocherà con due attaccanti di ruolo: Simy, Tongya, Cerri, Raimondo sono in corsa per due posti che potrebbero andare ai primi due. Un solo fantasista in campo, anche qui l’imbarazzo della scelta Verde, favorito, Caligara e Soriano pronti. Salvo che Marino non decida di puntare su Tongya trequartista per giocarsi subito la carta Raimondo al fianco di Simy. In difesa più Bronn che Ruggeri, centrocampo identico a quello schierato al Marassi domenica scorsa. E poi i cambi, cinque disponibili, con la tensione ed il caldo di questa domenica, diventeranno fondamentali. Marino ha preannunciato alcune staffette per tenere alti i ritmi e costruire quella che potrebbe diventare la vittoria più importante di questi due ultimi campionati.