Una persona in carcere, quattro ai domiciliari tre con obbligo di dimora a carico. Otto persone sono accusate a vario titolo di associazione per delinquere dedita alla commissione di reati tributari concernenti l’indebita compensazione di crediti di imposta inesistenti, riciclaggio, autoriciclaggio ed intestazione fittizia di beni. L’Appello della Procura della Repubblica è stato così accolto dal Riesame del Tribunale di Salerno che ha emesso le misure cautelari. La persona in carcere e due delle quattro ai domiciliari (tra questi anche un avvocato) sarebbero stato i promotori di una struttura in grado di fornire a più imprese la documentazione necessaria per beneficiare di crediti di imposta legati ad investimenti nel sud Italia attraverso l’acquisto di software con una speciale tecnologia utili per far apparire fittiziamente investimenti di impresa per la creazione di crediti di imposta. Una delle persone ai domiciliari, già destinataria di un analogo provvedimento cautelare emesso dal Tribunale di Vallo della Lucania non eseguito in quanto era a Dubai, avrebbe messo a disposizione una società di diritto inglese utilizzata per l’acquisti dei software. Le indagini hanno permesso di ricostruire il ruolo di ciascuno all’interno dell’organizzazione, ci sono anche commercialisti e consulenti fiscali incaricati di trasmettere all’Agenzia delle Entrate la documentazione necessaria. Gli accertamenti hanno permesso di portare alla luce il coinvolgimento di oltre 200 persone giuridiche operanti in tutta Italia che avrebbero così effettuato investimenti sulla tecnologia dedicata per importo superiore ai 62 milioni generando crediti di imposti per un valore pari a circa 60 milioni.