Tatta all’Università di Salerno oggi per #ecogiustiziatour, la campagna itinerante di Legambiente per informare tutti sulla norma che dopo 21 anni ha finalmente inserito i delitti ambientali nel Codice penale. Secondo i dati dell’associazione a provincia di Salerno conta ben 1090 reati ambientali. E’ la terza provincia a livello nazionale. “Un mostro, non più invisibile, di rifiuti e cemento morde la Campania, come riporta l’ultimo Rapporto Ecomafia di Legambiente, sono 3.725 reati ambientali, 37 arresti, 3636 persone denunciate e arrestate e 1.202 sequestri. Una istantanea di una regione da troppo tempo in balia dell’ecomafia e in generale della criminalità ambientale, che non è spiegata solo dalla Terra dei fuochi e dai suoi drammi, ma anche dai mille risvolti ecocriminali che in tutta la regione continuano a trovare uno dei territori d’elezione. Di particolare rilievo, al riguardo, è lo sforzo investigativo compiuto in provincia di Napoli, che diventa la seconda in Italia come numero di illeciti (1647), seguita dalla Provincia di Salerno (1090 ). “In Campania- denuncia Legambiente – l’intreccio tra camorra e politica è un impasto di cemento. Licenze edilizie fantasma, ordinanze di demolizione nascoste nei cassetti, piani regolatori e appalti truccati, abusivismo. Un assegno in bianco da mettere nella cassaforte dei clan e una manna per i colletti bianchi del mattone. La Campania si conferma a livello nazionale la regione più sfregiata dal mattone selvaggio con 835 infrazioni, il 14,5% sul totale, con 1.020 persone denunciate, tre arresti e 260 sequestri. In provincia di Salerno sono 220 le infrazioni 291 persone denunciate e 21 sequestri effettuati, mentre alti sono i dati sul fronte dei rifiuti dove in Provincia di Salerno sono 166 infrazioni, 185 persone denunciate e 71 sequestri”.(160316)