Vertenza Cstp, i sindacati dei tarsporti hanno abbandonato questa mattina il tavolo di raffreddamento con l’azienda salernitana della mobilità sulla cassa integrazione. L’avvio della procedura da parte del Consorzio, alla fine di gennaio, infatti, era stata definita unilaterale dalle organizzazioni dei lavoratori che avevano chiesto di ridiscutere il tutto. Questa mattina, però, nel primo appuntamento tra le parti non è stato trovato un accordo. I sindacati hanno rinnovato la richiesta di ritiro della procedura inviata il 29 gennaio alla Regione Campania con la quale il Cstp ha messo in cassa integrazione soltanto 88 dipendenti. Per il sindacato, inoltre, l’azienda avrebbe dovuto coinvolgere tutti anche 14 impiegati, definiti, sempre dalle organizzazioni dei lavoratori intoccabili.
Alla risposta negativa dell’azienda è giunta la decisione dei sindacati di abbandonare il tavolo e scrivere al Prefetto di Salerno. Così come prevede la procedura di raffreddamento, infatti, ora Cstp ed organizzazioni dovranno rivedersi a Palazzo di governo per cercare una soluzione alla vertenza che rischia di surriscaldare nuovamente gli animi in un momento delicato per l’azienda. Entro il 26 febbraio, gli enti proprietari dovranno provvedere alla ricapitalizzazione. In mezzo anche l’applicazione del piano concordatario. Una serie di passaggi dalla quale dipenderà il futuro del Consorzio Salenritano Trasporti Pubblici.
Giovedì, intanto, a Napoli il governatore caldoro incontrerà i vertici campani della Sita Sud per cercare di evitare la sospensione delle corse a partire dal 10 febbraio, come minacciato dalla società che assicura il servizio nelle province di Napoli, Avellino e Salerno, in particolare con collegamenti tra i due maggiori capoluoghi campani ed in Costiera Amalfitana. (050213 Giancarlo Frasca)