L’ultimo avvistamento è stato sulla spiaggia di Acciaroli, ma il fenomeno continua a essere di portata nazionale: parliamo dei cinghiali che si vedono sempre più di frequente girare nelle zone urbane, spinti dalla fame e dalla necessità di trovare sostentamenti.

La Coldiretti contro i cinghiali

A chiedere interventi netti e decisi in materia è stato per ultimo Vito Busillo, presidente di Coldiretti Salerno, che ha preso la parola dopo il caso di un incidente stradale causato da un cinghiale nel Cilento; l’esponente dell’associazione nazionale ha tuonato contro il fenomeno degli ungulati, che ormai ha superato i confini del solo “problema” all’agricoltura e di danni alle coltivazioni, perché mette a rischio la sicurezza dei cittadini.

Proliferano gli animali anche nel salernitano

Quella dell’associazione è una battaglia che va avanti da alcuni anni, sia con interventi pubblici di esponenti di rango come Roberto Moncalvo e il Segretario Coldiretti Gesmundo che con attività sui territori più toccati da questi “piaga”, e qualche tipo di riscontro è già arrivato. Proprio nelle scorse settimane, infatti, in Lombardia è stata approvata una importante delibera regionale che contrasta proprio il “proliferare di cinghiali, soprattutto a tutela della sicurezza e della salvaguardia delle colture agricole”.

Necessarie azioni decise

La Regione guidata da Attilio Fontana ha dato un primo via libera all’abbattimento dei cinghiali che si sono moltiplicati in Italia “raggiungendo oltre un milione di esemplari che, dalle campagne alle città, mettono a rischio la sicurezza dei cittadini, oltre a distruggere i raccolti agricoli”, come evidenzia la nota di Coldiretti. Sul fronte pratico, la delibera prevede la possibilità per “gli agricoltori provvisti di regolare licenza di abbattere tutto l’anno i cinghiali, con l’ampliamento dell’attività di contenimento finora riservata solo alla polizia provinciale e ai cacciatori”.

L’esempio della Lombardia

Il tema è davvero delicato, visto che nella sola Lombardia nel quinquennio 2013/2018 i cinghiali hanno “arrecato danni alle colture agricole per 1.669.989 euro di indennizzi erogati da Regione Lombardia, corrispondenti a 2.807 eventi di danno denunciati, e ha provocato 384 sinistri stradali denunciati, con erogazione di risarcimenti 606.664 euro complessivi”, denuncia la Coldiretti, che auspica che anche altre Regioni seguano questo esempio e adottino provvedimenti simili per limitare un fenomeno dilagante. Negli ultimi “dieci anni il numero dei cinghiali presenti in Italia è praticamente raddoppiato” e bisogna “risolvere il problema della incidenza dei cinghiali per l’incolumità delle persone e la sicurezza dei trasporti nonché, per la salvaguardia delle produzioni agricole e degli ecosistemi”.

L’ultimo caso, l’incidente a Casal Velino

Anche la Campania, e in particolare la zona della provincia salernitana, è stata colpita dagli effetti di questa situazione, che come detto solo nelle ultime settimane ha avuto come conseguenza un ennesimo incidente stradale a Casal Velino, quando un ungulato è sbucato all’improvviso sulla strada ed è stato colpito da un’auto che non è riuscita a evitarlo. Il presidente provinciale di Coldiretti Busillo chiede un’accelerazione degli interventi di riduzione degli animali e l’attuazione di un piano di contenimento, perché “i cinghiali devastano campi, azzerano le produzioni, mettono a repentaglio la sicurezza stessa dei cittadini e creano conseguenze devastanti all’ambiente contribuendo all’impoverimento della fauna e della flora del bosco e del sottobosco”.

Troppi cinghiali fuori controllo

Secondo il numero uno salernitano dell’associazione, oggi il numero degli esemplari di cinghiali sul territorio “è ormai fuori controllo” ed è necessario “dare immediatamente corpo agli interventi”, perché “i cinghiali sono ormai un pericolo”. E non è più sufficiente il solo risarcimento dei danni causati dagli animali, ma servono misure straordinarie che possano sostenere gli agricoltori e soprattutto risolvere il problema in maniera definitiva.

Di alfonso