Occorrerà attendere almeno fino al 10 gennaio per la stipula del contratto di fitto dello stabilimento Antonio Amato di Salerno. La Procura, infatti, ha presentato un ricorso contro l’assegnazione della storica azienda salernitana all’imprednitore siciliano Giovanni GIudice che aveva assicurato l’operatività fino allo scorso 17 niovembre. Secondo la procura, infatti, il fitto sarebbe inopportuno perché Giudice sarebbe tra i creditori del pastificio del capoluogo recentemente fallito. La curatela, però, non si sarebbe costituita, ritenendo l’operazione perfettamente regolare. Il 10 gennaio, in ogni caso, il ricorso sarà esaminato e, soltanto dopo, a seconda dell’esito, sarà o meno stipulato il contratto di fitto.
Quella di Giudice era stata l’unica offerta presentata il 19 dicembre scorso, data di scadenza della seconda asta. L’imprednitore aveva offerto 30 mila euro al mese per due anni con la prelazione per il futuro acquisto. La produzilen dovrebbe ripartire quanto prima, ostacoli giudiziari a parte, con il reimpiego in una prima fase di 50 lavoratori sui circa 130 dell’Antonio Amato.