Nuovo capitolo della battaglia giudiziaria tra le imprese che stanno realizzando il Crescent (Rainone-Ritonnaro-Favellato), l’edificio semicircolare progettato da Bofill, destinato a delimitare piazza della Libertà a Salerno, ed Italia Nostra. Questo pomeriggio il Consiglio di Stato ha respinto il nuovo ricorso presentato ieri dall’associazione ambientalista che aveva contestato il provvedimento adottato il 18 luglio scorso.
Secondo i giudici di Palazzo Spada “le limitazioni imposte alla ripresa dei lavori, che non potranno superare la quota strada, sono sufficienti a garantire la salvaguardia del paesaggio”. A sottolinearlo l’avvocato Lorenzo Lentini, uno dei legali della Crescent srl (gli altri sono Mario Sanino, e Paolo Vosa), la società impegnata nei lavori di via Alvarez. I lavori, quindi, che erano ripresi nei giorni scorsi, potranno proseguire.
Italia Nostra, invece, nella sua istanza aveva contestato la scelta del Consiglio di Stato di consentire il proseguimento dell’attività in virtù di un presunto un errore nell’ultimo provvedimento “consistito nella circostanza che i lavori autorizzati interesserebbero il sottosuolo nel mentre consentono l’edificazione di strutture fino al piano della già costruita piazza della Libertà”. Il Consiglio di Stato, sempre secondo l’associazione, avrebbe “percepito erroneamente tali dati ritenendo che i lavori autorizzati non causerebbero danno al paesaggio”. Sempre secondo Italia Nostra, nell’istanza del 30 luglio sarebbe stato sottolineato come il danno si configura anche con la ripresa parziale dei lavori “visto che l’associazione ha sempre denunciato, oltre che il pregiudizio al paesaggio, i rischi idrogeologici dell’area del cantiere”.
Tesi che, però, sono state respinte oggi pomeriggio in maniera netta dai giudici del Consiglio di Stato, convinti che le limitazioni contenute nell’ultimo provvedimento bastino a garantire quanto richiesto da Italia Nostra. (310712)