migranti_porto_3_notitE’ attraccata intorno alle 9 e 15 la nava Rifornitrice Etna, della Marina Militare Italiana, al porto di Salerno. A bordo un migliaio di migranti (1.044) tratti in salvo nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum, nel canale di Sicilia, provenienti dai paesi africani e mediorientali (Siria). Sul posto anche 300 uomini della Polizia di Stato, Carabinieri, Esercito, Capitaneria di Porto e Protezione Civile. Un centinaio saranno provvisoriamente ospitati nella struttura della Protezione Civile del Comune di Salerno in via dei Carrari a Fuorni. Altrettanti andranno in diverse strutture nelle altre province campane. Gli altri tra la provincia di Salerno ed altre regioni. Alcuni di loro a Bari. Nel Salernitano dovrebbero rimanere almeno 250 migranti che saranno portati nei centri di accoglienza a Sud del capoluogo. Lo sbarco vero e proprio soltanto intorno alle 9 e 40. Lunghe le operazioni di controllo burocratico e sanitario prima di poter lasciare il porto commerciale di Salerno. Nove le postazioni allestite. Nell’operazione, impegnati anche 150 uomini della Protezione Civile regionale e del Comune di Salerno. Lunga diretta su telecolore.
“E’ la prima volta che i migranti, richiedenti asilo, arrivano così numerosi a Salerno – sottolinea Anselmo Botte, responsabile del Dipartimento Immigrazione della Cgil Salerno – Abbiamo voluto essere presenti al porto con i nostri mediatori culturali per fornire ascolto, assistenza e dare un contributo al prezioso lavoro delle Forze dell’Ordine. Se non si agisce con urgenza si rischia di essere corresponsabili dell’immane e quotidiana tragedia che si consuma nel Mediterraneo.
E’ arrivato il momento di definire un piano che faccia condividere responsabilità e impegni a tutti i Paesi dell’Unione nell’organizzare corridoi umanitari. In questo senso Salerno potrebbe candidarsi ad essere un crocevia fondamentale. Il Governo italiano dovrebbe porre questo come uno dei temi centrali dell’agenda europea, ma dovrebbe anche far fronte al problema dell’accoglienza, intervenendo rapidamente a potenziare la rete e producendo uno sforzo concreto per garantire dignità e diritti a persone così gravemente ferite e sofferenti. E’ importante, poi, che si inizi a ragionare seriamente su di una legislazione per i richiedenti asilo che ancora manca e ciò è molto grave”. (010714)