Fiume Sarno sotto accusa. Su sedici punti campionati lungo gli oltre 24 chilometri del fiume Sarno soltanto i tre prelievi effettuati alle sorgenti meritano un giudizio di “buono” o “sufficiente” mentre per tutti gli altri – man mano che ci si avvicina alla foce – il giudizio è di “scarso” e “cattivo”. I risultati del monitoraggio chimico-fisico di Goletta del Sarno confermano, dunque, il grave grado di sofferenza del Bacino, dovuto ancora alla presumibile presenza di scarichi di reflui urbani e industriali per nulla o non opportunamente depurati che confluiscono direttamente nelle acque del fiume.
Una situazione sostanzialmente ancora molto critica – soprattutto se si pensa che oramai è vicina la data in cui è stato fissato l’obiettivo di raggiungere uno stato di qualità dei corsi d’acqua “buono” dalla direttiva quadro sulle acque della UE (2015) – che parte dalle sorgenti, aree già sottoposte a notevoli pressioni e per alcuni parametri in sofferenza, e si dipana lungo l’intero tratto del fiume. Legambiente rinnova quindi alla Regione Campania e agli enti preposti di avviare tutte le azioni per completare al più presto l’indispensabile rete di infrastrutture depurative e avviare controlli sempre più serrati contro chi continua a scaricare abusivamente.
Sono questi, in sintesi, i risultati delle indagini condotte da Goletta del Sarno, una campagna di monitoraggio del fiume Sarno promossa da Legambiente Campania e realizzata da “Leonia” circolo Legambiente del territorio del Sarno in collaborazione con i circoli di Legambiente di Solofra e Castellammare, con il supporto scientifico e logistico di Cirf Campania e Amici del Sarno e con il supporto tecnico della azienda Hach Lange. Il dossier Sarno è stato presentato questa mattina – presso la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia – in occasione della prima tappa campana della Goletta Verde, la storica campagna itinerante di Legambiente, che ogni estate realizza un monitoraggio sullo stato di salute del mare e dei litorali italiani, da Giorgio Zampetti, responsabile scientifico Legambiente; Antonio Gallozzi e Giancarlo Chiavazzo, direttore e responsabile scientifico di Legambiente Campania e Luca Pucci, direttivo Legambiente Campania alla presenza di Savino Ricco, comandante Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia; Linda Malzone Commissario Capo Commando Provinciale di Napoli del Corpo Forestale dello Stato; Massimiliano Lega, direttore del laboratorio di ingegneria ambientale forense presso l’Università Parthenope di Napoli; Nicola Corrado, assessore all’Ambiente Comune di Castellammare di Stabia. (030714)