A sette mesi dalla chiusura, dopo la scadenza del fitto con la Molini e Pastifici di Salerno, del siciliano Giudice, da ieri sera l’Antonio Amato di Salerno ha un nuovo proprietario o, comunque, un imprenditore che potrà gestirla per un anno, in attesa di definire un acquisto definitivo di stabilimento e marchio. Nel pomeriggio di ieri, infatti, Giuseppe Di Martino, il titolare dell’omonimo pastificio di Gragnano, ha firmato il contratto di fitto con la Curatela dell’azienda salernitana, nello studio del notaio Monica. Tanti i lavoratori in attesa, sul corso Vittorio Emanuele, quindi, ieri pomeriggio in attesa di notizie positive dopo tanti mesi di speranze andate in fumo. Alla fine tutto è andato come doveva, con l’accordo siglato ufficialmente e Di Martino che da oggi potrà entrare in possesso dello stabilimento e potrà utilizzare lo storico marchio, con obiettivo, poi, di acquistarli definitivamente entro un anno. Dall’11 giugno, intanto, riapriranno i cancelli dello stabilimento di Via Tiberio Claudio Felice per i primi interventi di pulizia e manutenzione. Subito dopo ripartiranno le prime due linee. La prima pasta prodotta sarà trasferita a Gragnano dove sarà imbustata con il logo della Di Martino, in attesa che, in qualche settimana, arrivino a Salerno le nuove bobine con le diciture sociali modificate con l’inserimento della Dicado, cioé della società creata dall’imprenditore di Gragnano per gestire Antonio Amato.
“Si partite con la pasta, non c’è pasta lunga o corta, ma quella buona quella che dovremo fare allo stabilimento li dove il mercato ci porterà – queste le prime parole pronunciate ieri sera, all’uscita dallo studio del notaio Monica, da Giuseppe Di Martino – Vogliamo partire subito, chiaramente in alcune aree c’è maggiore necessità commerciale, speriamo di essere solo all’inizio di questo percorso, siamo fiduciosi”. Il pastaio, il cui gruppo ha da poco tagliato il traguardo dei cento anni di attività, ha anche annunciato che entro quattro o sei settimane al massimo la pasta Amato ritornerà sugli scaffali dei negozi e della grande distribuzione. “C’è una ragione tecnica – ha spiegato – relativa alla stampa degli imballaggi con l’apposizione della nuova ragione sociale della Dicado srl”. Il contratto avrà durata un anno ed anche i contratti relativi ai primi 19 lavoratori che saranno da subito reimpiegati avrà scadenza tra 12 mesi. Smentita, o quanto meno ridimensionato la notizia della proposta commerciale attesa dall’angola che avrebbe consentito allo stabilimento salernitano, se condotta a buon fine , di produrre subito anche spaghetti e quindi di rimettere in moto non solo le due linee di pasta corta, fusilli e farfalle, ma anche la lunga. “Abbiamo illustrato tutto il nostro piano di espansione – ha aggiunto Di Martino -Sono sorpreso della notizia diffusa, l’Angola è solo uno dei 60 paesi con i quali abbiamo già contatti commerciali”. Intanto, come anticipato dai rappresentati delle organizzazioni sindacali, il nuovo gestore avvierà colloqui di lavoro personali con ognuno dei lavoratori. “So che è solo una parte esigua rispetto alla forza lavoro dell’azienda – ha concluso l’imprenditore – ma è quella relativa alle reali capacità produttive attuali della fabbrica. Crediamo molto nelle risorse umane e di aver fittato il know how ed il patrimonio umano, daremo la possibilità a tutti di darci l’opportunità di partire con il piede giusto”. (310512)