Ora è ufficiale. Le Primarie del Pd sono state nuovamente rinviate, per la terza volta. I seggi dovrebbero aprirsi il 22 febbraio. Lo ha deciso il voto telematico. Entro domenica, però, dovranno essere formalizzate eventuali nuove candidature ad iniziare da quella di Migliore ma si parla anche di Marco Di Lello per i socialisti. Restano i dubbi sul caso De Luca. (280115 Giancarlo Frasca)

La decisione era scontata anche se ormai nel Partito democratico campano nulla o quasi può dirsi tale, in ogni caso anche la direzione regionale ha dato il suo ok al terzo rinvio delle Primarie che, a questo punto e salvo eventuali nuovi ripensamenti, si dovrebbero tenere il 22 febbraio. Il condizionale è d’obbligo alla luce dei precedenti dei mesi scorsi. L’appuntamento con le urne, del resto, è slittato per tre volte. Inizialmente fissate al 14 dicembre, infatti, le Primarie sono state rinviate dapprima all’11 gennaio, quindi, al 1 febbraio prima del nuovo slittamento votato dai componenti della direzione regionale, chiamati a dare il loro assenso al documento presentato dalla segretaria Tartaglione. Un voto, stavolta, espresso in maniera telematica, senza la riunione vera e propria, come accaduto invece il 30 dicembre scorso a Santa Maria La Nova a Napoli. 18, i voti a favore dello slittamento e 1 contrario, questo il risultato delle votazioni tenutesi on line tra le 12 di lunedì e la stessa ora di martedì. Alla scadenza dei termini erano arrivate 82 risposte alle mail inviate ai 96 aventi diritto al voto. Una mail, l’ottantatreesima è arrivata fuori tempo massimo. Per il presidente del Pd campano, Stefano Graziano, il risultato ha “confermato la bontà di una versione telematica della direzione che, in casi urgenti come questo, ha consentito una immediata consultazione dei dirigenti del partito con una partecipazione assolutamente in linea con le consuete direzioni del partito”. “La data dell’1 febbraio resta ferma per la presentazione delle candidature”, ha poi ricordato Graziano. Entro quella data dovrebbero arrivare anche le firme di Gennaro Migliore, soddisfatto per lo slittamento per “L’ampio consenso che indicherebbe un percorso ampiamente condiviso”. Parole che potrebbero far pensare, comunque, a piani alternativi alle primarie, che resterebbero convocate soltanto sulla carta, in attesa di trovare un accordo per la “candidatura unica”.
Dopo la definizione del caso Quirinale con l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, il Pd dovrebbe concentrarsi sulla questione Campania. De Luca continua a ribadire di non aver ricevuto pressioni per ritirarsi dalle Primarie e per ora ha definito giusto lo slittamento e che “in questo momento vada in primo piano la vicenda del Presidente della Repubblica”.
Dopo la condanna per abuso d’ufficio, però, il dibattito sull’opportunità di una sua candidatura resta aperto, con trattative su più tavoli condotte dai suoi fedelissimi, con in testa Nello Masturzi e il parlamentare Fulvio Bonavitacola e di cui si sta occupando il braccio destro di Renzi Luca Lotti.
Un aspetto sul quale è intervenuto anche Migliore per il quale “la decisione spetta agli organismi del Partito su un tema che forse merita un approfondimento”.
Per Cozzolino, invece, ospite del tg di telecolore, non si può derogare dalle primarie ancghe se, al tempo stesso, va fatta una riflessione tra Pd e De Luca.